Storia della Birra: il Medioevo è rosa

Storia della Birra: il Medioevo è rosa

La storia della birra ci regala delle sorprese molto interessanti, soprattutto se facciamo un bel viaggio nel tempo. Atterriamo quindi nel Medioevo, epoca storica per certi versi oscura, ma che ha visto sicuramente diffondersi e prosperare il consumo di birra, soprattutto nel nord Europa.

In questo periodo, come del resto accadeva nell’antica Mesopotamia, la preparazione della birra era affidata alle donne che, in questo modo, potevano provvedere sia al consumo interno della famiglia, che dare vita a un vero e proprio micro-commercio, abile nel garantire una costante entrata mensile. Queste entrate erano vitali nel caso di vedovanza, perché non dobbiamo dimenticarci che il Medioevo fu un’era di grandi battaglie, quindi le donne rimanevano vedove di frequente e solitamente erano molto giovani quando ciò accadeva.

Le leggi germaniche erano molto chiare in merito, perché decretavano che il materiale di ‘brassaggio’ era proprietà della donna e faceva parte della sua dote. In Gran Bretagna le donne che producevano la birra e la commercializzavano venivano chiamate ‘Ale Wives‘ e questo termine era usato per indicare le birraie e anche le ostesse.

Ma le donne del Medioevo erano già avanti con i tempi e, in molti casi, si organizzavano in common, piccole reti commerciali alle quali erano collegate delle micro fabbriche artigianali di birra. I common erano fuori dai circuiti commerciali più conosciuti, ma rappresentavano una solida realtà nella storia della birra e del commercio di questa bevanda dei paesi nordici nel Medioevo.

Storia della Birra: il centro era il Monastero

Come rivela anche la posizione della Birreria Vecia, legata alla produzione della birra da parte dei Monaci Girolimini, i monasteri erano i centri operativi della produzione della bevanda. Si trattava di oasi di pace , che non erano sfiorati da contesti bellicosi. In questi luoghi i monaci producevano la birra sfruttando le sorgenti di acqua fresca naturale e impiegavano le erbe aromatiche autoctone per generare bevande particolari e uniche da luogo a luogo. Ma se gli abati poteva essere considerati i ‘mastri birrai’, è interessante notare che erano le monache le persone addette alla produzione della birra.

Proprio così, perché le monache si occupavano della produzione e anche della distribuzione della bevanda ai viandanti, ai malati e alle persone. Alcuni centri di produzione divennero talmente floridi che riuscirono a garantire l’autosufficienza economica ai monasteri e agli attigui conventi. Nel corso del tempo anche i Monasteri iniziarono ad ‘esportare’ la birra fuori dalle loro mura e, più in la con gli anni, nacquero le corporazioni commerciali. E’ curioso notare che ella sola Amburgo nel 1376 erano 457 i birrai attivi nel territorio…

Una donna ha aggiunto per prima il luppolo

La storia della birra si tinge ancora una volta di rosa perché è all’interno dei monasteri che venne introdotta una grande novità nella preparazione della bevanda. Si tratta dell’impiego del luppolo, che cominciò ad essere impiegato come aromatizzante e come conservante. ‘Lupellare’ il mosto fu una pratica diffusa fin dal dodicesimo secolo e il processo venne inventato da una suora.

Si tratta di Suor Hildegard von Bingen, nata nel 1098 e scomparsa nel 1179 che viveva nel monastero di St. Rupertsberg in Germania. Suor Hildegard documentò con precisione nei suo scritti come il luppolo riuscisse a fermare il degrado della birra e permettesse di conservarla più a lungo. Dal monastero di St. Rupertsberg, l’impiego della pianta si diffuse nella Boemia e nell’Olanda, per sbarcare in Inghilterra verso al fine del sedicesimo secolo.

Ecco che la storia della birra rivela dei retroscena alquanto affascinanti per quanto riguarda il coinvolgimento femminile nella preparazione, nel raffinamento e anche nella distribuzione della bevanda. I documenti storici riportano, infatti, testimonianze di un lavoro prettamente femminile, che iniziava con la produzione e si sviluppava con un florido commercio, ben organizzato e definito in ogni dettaglio.