Abbinamenti cibo birra: un mondo tutto da scoprire

Abbinamenti cibo birra: un mondo tutto da scoprire

Prendiamo oggi ispirazione da una bella tabella presente nel sito Mondo Birra per parlare dei migliori abbinamenti cibo birra. Ci siamo mai chiesti perché una birra scura ci sta bene con uno spezzatino e perché con un piatto di verdure possiamo gustarci una bella birra chiara non filtrata? Il concetto è molto simile a quello degli abbinamenti vino e cibo, ovvero ciò che beviamo non deve mai coprire il sapore dei cibi ma esaltarlo, per dare vita a una meravigliosa esperienza sensoriale. Ecco che gli abbinamenti cibo birra devono su tutto seguire questa regola, per concedersi in seguito tante variazioni in base alle pietanze che ci apprestiamo a gustare.

Abbinamenti cibo birra: antipasti e primi piatti

Gli antipasti possono essere di tanti tipi, a base di crostini, di involtini o anche di affettati e formaggi. Si tratta di piatti leggeri che, per loro natura, preludono al pasto. In questo caso gli esperti consigliano di iniziare l’avventura con birre leggere, come le Ale belghe, le birre chiare e di servirle a una temperatura amabile, da 12° a 14°. Per gli stuzzichini e le tartine è perfetta una birra dorata, ma che deve avete l’accortezza di non essere troppo intensa, soprattutto se i piatti sono preparati con ingredienti delicati come il pesce o le sole verdure.

E veniamo ai primi piatti. La pasta generica, così come le bruschette e le pizze, ben si abbinano a una pils dorata servita a 9°, una vera esperienza di gusto, mentre il risotto chiede un pizzico di delicatezza, soprattutto se gli ingredienti hanno una natura delicata. Tutto da giocare l’abbinamento con le zuppe e i minestroni, che possono rivolgersi alle lager aromatiche e dare vita a composizioni di grande interesse.

Abbinamento cibo birra: largo ai secondi

I secondi piatti sono, molto probabilmente, quelli che meglio si sposano con una bella birra. Lo dimostra la tradizione tedesca, che associa da sempre a piatti come i würstel, gli spezzatini e anche gli arrosti la classica birra chiara della tradizione bavarese. Ecco che con le carni rosse è perfetta una birra corposa, anche una scura o una birra rossa, se non una birra ambrata che sa regalare una speciale sensazione al palato. Una birra trappista di spessore è ideale per le carni alla brace, soprattutto quelle rosse, mentre una bella grigliata di carne può accompagnarsi con una pils bionda, per dare vita a una super occasione conviviale.

Stessa regola per i würstel serviti con contorno di patate e verdura e per gli hamburger, che ben si sposano con le classiche birre alla spina pils e anche con le non filtrate, per chi ama sentire il sapore dei lieviti e ricerca un abbinamento più intenso e amarotico.

abbinamenti cibo e birra

E le carni bianche? In questo caso la parola d’ordine è leggerezza, perché sappiamo che questo tipo di carni non sono molto saporite. Tanto dipende dalla cottura, perché una bistecca di pollo cotta alla brace e condita con olio ed erbe aromatiche può completarsi con una bella birra alla spina bionda, mentre un piatto di spezzatino di pollo alle spezie può osare abbinamenti fruttati o anche speziati, a seconda degli ingredienti che presenta la composizione del piatto.

E infine ecco le verdure e i formaggi, piatti che chiedono la massima delicatezza e di essere accompagnati con una bevanda che non ne copra il sapore. Ottimo l’abbinamento con le bionde leggere e con le non filtrate, mentre è meglio fare attenzione con le birre scure o rosse. E per concludere i dolci, perché molto interessanti sono gli abbinamenti cibo birra che si rivolgono ai dessert. Non tutti amano questo binomio, ma i buongustai giurano che un dolce goloso abbinato con una birra fruttata è una gran bella esperienza, provare per credere…

Novità dell’estate: pizze all’aperto!

Novità dell’estate: pizze all’aperto!

Grandi novità attendono gli ospiti della Birreria Vecia che, in occasione dell’apertura estiva, propone le pizze all’aperto! Proprio così, dopo tante prove fatte per trovare le materie prime più buone e salutari e avere organizzato con cura lo staff, il locale è pronto per sfornare ogni sera pizze davvero speciali.

Perché speciali? Perché abbiamo scelto di proporre due impasti. Il primo si compone di farine macinate a pietra e viene sottoposto a una lievitazione di 36 ore. La pasta viene preparata e sottoposta a lievitazione naturale e, nel corso delle 36 ore viene spruzzata con l’acqua. Il risultato è una base già ‘digerita’ che rivela un sapore buonissimo e si propone sottile e molto croccante.

La digestione di questa pizza è semplice e non crea sete, perciò la pizza della Birreria Vecia è adatta alle persone che amano gli impasti friabili e delicati, che non si propongono pesanti e difficili da digerire. La lenta e precisa lievitazione si completa, inoltre, con una cottura vivace, che permette di bruciare i lieviti rimasti e di rendere il piatto ancor più croccante e digeribile.

Le farciture sono, come sempre, a base di materie prime attente e selezionate e chi ama la pizza può contare su tante proposte classiche e su alcune più creative.

Pizze all’aperto classiche e integrali

Il secondo impasto che la Birreria Vecia propone è a base di farine integrali macinate a pietra. Anche in questo caso la pasta viene fatta lievitare molto lentamente e la pizza assume una forma più classica, con la sua bella cornice e la pasta sottile all’interno. La farina integrale permette di mantenere inalterate tutte le proprietà nutritive dei cereali e contiene tante fibre, amiche del benessere e della salute. Il sapore di questo impasto è intenso e il risultato è una pizza profumata ma sempre leggera, che può essere farcita a piacere per un’esperienza sensoriale davvero particolare.

Lo staff della Birreria Vecia è a disposizione degli avventori per illustrare quali sono le caratteristiche delle pizze e per consigliare i migliori abbinamenti con le birre alla spina e in bottiglia. Vi aspettiamo numerosi!

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Storia dello stinco: piatto povero ma dal gusto immenso

Storia dello stinco: piatto povero ma dal gusto immenso

Per il ciclo cucina, parliamo dello stinco, o meglio della storia dello stinco. Il piatto affascina da sempre i buongustai, chi ama sapori autentici e chi ricerca gli abbinamenti fra il cibo e la birra. Lo stinco di maiale è, infatti, una ricetta che si sposa alla perfezione con una buona birra, meglio se ambrata, rossa o nera perché la carne è saporita, priva di compromessi e quindi adatta ad essere esaltata da birre corpose.

La storia dello stinco ci riporta per un momento al taglio di carne, sicuramente gustoso e facile da reperire. Si tratta della parte inferiore della zampa del maiale, che si trova immediatamente sotto alla coscia. Lo stinco è particolarmente ricco di tessuto connettivo e deve quindi essere cucinato a lungo per gelatinizzarlo e ottenere una resa perfetta al palato. Spesso pensiamo allo stinco come a una parte di carne molto grassa, ma in realtà non è così. Non si tratta certamente un taglio magro come la tagliata, ma neanche così calorico, considerando che il grasso presente nello stinco si può separare facilmente e che le fasce di muscolo che lo compongono sono abbastanza magre.

Storia dello stinco: regionalità

Lo stinco di maiale è un piatto decisamente nordico, o meglio mitteleuropeo. Il piatto è decisamente diffuso in Trentino e in tutte le aree montane. In queste regioni lo stinco di maiale viene affumicato a caldo. Si tratta di una preparazione speciale, che viene riservata alla carne affumicata e che permette di esaltare il sapore della carne con il tipico profumo e sentore di fumo. Lo stinco viene quindi cotto al forno e presentato con contorni di patate e di crauti, un invito ‘sostanzioso’ per un piatto che regala indubbiamente energia.stinco di maiale

Visitando il portale dedicato al buon mangiare Cibo Sociale ci siamo imbattuti in molto più della storia dello stinco. L’articolo riporta una curiosità, ovvero ci siamo mai chiesti perché parliamo di un certa persona affermando che ‘non è uno stinco di santo?’ Già, stinco di santo è una metafora che descrive una persona poco raccomandabile e che rimanda alle ossa dei santi preservate dentro ai reliquiari, fra i quali c’erano molto spesso le tibie dello stinco…

Tornando al nostro stinco di maiale, ricordiamoci che questo piatto deve essere cucinato a lungo con liquido o vapore, quindi bollito, brasato o al forno continuando a bagnarlo e magari avvolgendolo nell’alluminio, ovvero sfruttando la tecnica del foiling. La cottura dello stinco è piuttosto lunga, contiamo infatti dalle 2 ore se bollito, fino alle b se questo buon piatto viene cotto al forno.

Ricetta gustosa: stinco di maiale alla birra

Lo stinco di maiale può essere preparato in molti modi e una ricetta interessante impiega la birra. Gli ingredienti che ci servono sono i seguenti:

  • 2 stinchi di maiale polposi
  • ½ litro di birra chiara
  • 3 cucchiai di olio di oliva
  • rosmarino, timo, pepe, noce moscata, cannella a piacere
  • aglio quanto basta

Cominciano fissando i rametti del rosmarino e del timo freschi agli stinchi impiegando lo spago da cucina, quindi insaporiamoli con noce moscata grattugiata, un pizzico di cannella e due spicchi di aglio. Irroriamoli con la birra e lasciamo marinare il tutto per almeno 3 ore in un luogo asciutto ma all’ombra. Una volta trascorso il tempo sgoccioliamoli ed eliminiamo l’aglio, ma teniamo il sugo della marinata da parte.stinco alla birra

Ora rosoliamo gli stinchi a fuoco vivo con tre cucchiai di olio in una casseruola, scegliendone una che possa andare bene anche per la cottura al forno. Sempre a fuoco vivo bagniamo con la marinata (teniamone da parte un po’, non usiamola tutta) fino a che non sarà evaporata del tutto.

Chiudiamo con il coperchio e cuociamo in forno a 180° per 2 ore. Di tanto in tanto irroriamo gli stinchi con la marinata che ci è rimasta e giriamoli, così saremo sicuri di fare una bella cottura uniforme. Scoperchiamo, regoliamo di sale e cuociamo per un’altra ora, quindi serviamo lo stinco caldo con contorno di crauti, verdura cotta o patate.

E l’abbinamento con la birra? Ora che abbiamo esplorato la storia dello stinco e imparato una ricetta gustosa che lo vede protagonista, non ci resta che scoprire quali sono le birre più adatte per accompagnarlo, scoprilo qui. La Birreria Vecia vi aspetta con la sua personale ricetta dello stinco di maiale, tutta da gustare in ogni stagione per un pranzo o una cena ricchi di gusto e di tradizione!

Cosa c’è dietro un buon tagliere di salumi e formaggi

Cosa c’è dietro un buon tagliere di salumi e formaggi

Il tagliere è un piatto che può essere scelto come antipasto per preludere a un pranzo, oppure come piatto unico, accompagnato da una bella birra fresca o da un bicchiere di vino di qualità. La tradizione del tagliere abbraccia tutta la penisola italiana perché, da nord a sud, tutte le regioni lo propongono con le loro specialità tipiche. Si tratta di un tagliere di legno, quindi della tipica base rettangolare o circolare sulla quale vengono adagiati i prodotti tipici del luogo di riferimento, soprattutto salumi e formaggi.

Il tagliere acquista un valore eno gastronomico particolare, perché permette di assaggiare le specialità locali o di ritrovare un’atmosfera rassicurante, gustando salumi della tradizione e selezioni di formaggi che ‘piacciono’ da sempre. Ecco che la selezione merita, sempre e in ogni caso, di rispettare quelli che sono le proposte tipiche del luogo, accompagnandole da complementi che ne sanno esaltare il gusto e renderle più appetitose, come le giardiniere di verdure o le salse.

Dietro un buon tagliere c’è tanta passione e tanta ricerca. Per questo motivo noi di Birreria Vecia abbiamo selezionato salumi e formaggi della tradizione vicentina, che si sposano gli uni con gli altri e danno vita a un piatto semplice ma dal sapore intenso, che può essere gustato in compagnia e diventare il preludio per una cena da ricordare. Il tagliere è, inoltre, fonte di scoperta per chi arriva da altre città, da altre regioni e da altri paesi, perché in questo piatto di può scoprire la tradizione antica di un luogo, si può comprendere quali sono i profumi e i sapori figli del territorio che si sta visitando.

I salumi locali protagonisti assoluti del tagliere

I salumi sono protagonisti del tagliere che, nella versione proposta dalla Birreria Vecia, comprende l’immancabile soppressa vicentina. Preparazione antica, che raggiunge il suo zenith nelle aree di Valli del Pasubio, di Posina e della Val Leogra, la soppressa è un salume corposo, che viene preparato artigianalmente con carne macinata e con spezie.

Ogni artigiano ha il suo mix segreto di spezie, che dosa con cura per profumare la carne, ma anche per conservarla e per renderla più gustosa. La soppressa merita di essere tagliata al giusto spessore e può accompagnarsi con altri salumi e con selezioni di formaggi. Questo prodotto tipico sa, in ogni caso, diventare protagonista assoluto di piatti quali la classica polenta e soppressa o di antipasti golosi preparati con i funghi del bosco.

La selezione di salumi prosegue con lo speck, prodotto che profuma di montagna e che non può mancare nel tagliere della Birreria perché merita di essere gustato in associazione con un buon boccale di birra. Aromatico e profumato, lo speck presenta una consistenza morbida e un sapore unico, da gustare lentamente per vivere una vera e propria esperienza gastronomica.

Cosa può completare al meglio le selezioni di salumi nostrani? Sicuramente la giardiniera, una preparazione di verdura croccante, che con il suo sapore acidulo crea un mix di sapori invitanti, perfetto per stimolare l’appetito. E ancora le cipolline borettane, golose preparazioni di verdura, anch’esse dal forte sapore acido, che si contrappone alla dolcezza della soppressa e al sapore fumé dello speck.

I formaggi nel tagliere che non ti aspetti

I formaggi rappresentano un’alternativa gustosa ai salumi nei taglieri, che possono essere misti o annoverare solo salumi o solo formaggi. La nostra scelta annovera formaggi nostrani di elevata qualità, dove su tutti culmina il buon Asiago di alpeggio. Si tratta di un formaggio che in zona è un ‘must have’, riconosciuto e impiegato nella preparazione di tante ricette golose in cucina.

Il formaggio viene servito a pezzetti e a temperatura ambiente, così sa mantenere tutto il suo aroma e la sua fragranza, apparendo morbido al palato. La selezione di formaggi misti cambia secondo estro e stagionalità, perché in alcuni periodi dell’anno alcuni formaggi si prestano più di altri ad essere inseriti nel tagliere. In questo modo è possibile cambiare e assaggiare nel corso del tempo tante varietà e diverse soluzioni, tutte ricercate e di elevata qualità.

Quale il modo migliore per presentare i formaggi? Sicuramente le salse, che accompagnano i latticini con delicatezza, senza coprirne il sapore, ma esaltandolo e dando vita a combinazioni gastronomiche di grande interesse. Le salse possono essere a base di frutta e di spezie, arricchite con sapori aciduli come la mostarda o semplici e naturalmente deliziosi come il miele.

Il tagliere di formaggi acquista quindi una doppia valenza, perché si propone come un antipasto gustoso ma delicato che prelude al pranzo e come una fonte di scoperta per chi desidera assaggiare i buoni prodotti tipici del nostro paese. Il tagliere di formaggi sa inoltre diventare l’alternativa ideale per chi sceglie uno stile di vita vegetariano e desidera gustare piatti ricchi e densi di innato sapore