Si chiama cultura del ‘birrovagare’ e descrive un turismo speciale, legato alla birra e alla sua cultura. L’Italia vanta luoghi dove questa forma di viaggio può essere vissuta appieno, grazie alla nascita di tanti birrifici indipendenti, ma anche alla presenza di locali che hanno saputo valorizzare il territorio, le origini storico culturali e il contesto geografico di appartenenza.

L’interesse verso la birra è in continua ascesa e si concentra, in particolare, sulle produzioni artigianali che vengono sempre più apprezzare dal pubblico. Non dimentichiamo che l’Italia segue solo il Regno Unito, la Germania, la Francia e la Svizzera per quantità di micro birrifici, un bella posizione considerando che il Bel Paese è da sempre la patria del vino.

Secondo Gianriccardo Corbo, presidente di MoBi, Movimento birrario italiano, il cosiddetto patrimonio della birra annovera 674 siti produttivi, di cui 529 sono micro birrifici e 145 brew pup. Si tratta di un patrimonio ricco e che merita di essere conosciuto da più persone possibile, perché anche il nostro paese possa entrare appieno fare parte della cultura del birrovagare.

Birrovagare: dall’Italia all’Europa molto più di un trend

Le mode vanno e vengono ma la cultura del birrovagare è appena nata e promette di diventare una bella e durevole realtà. Termine che mescola felicemente la cultura della birra con il viaggio, il birrovagare permette di conciliare la scoperta di prodotti di eccellenza con le bellezze del territorio di riferimento. Si tratta, un po’ dell’equivalente dell’andare per cantine, fenomeno legato al slow food e alla cultura della lentezza, dell’assaporare i momenti di degustazione di piacere in contesti naturali, storici e culturali del nostro paese.

I dati dimostrano che l’Italia ha tanto da dare in questo verso, perché il 46% degli italiani ama la birra e la percentuale sale fino al 61% nella fascia di popolazione compresa fra i 24 e i 35 anni. Ecco che un bacino così ampio di appassionati sta eleggendo un nuovo modo di fare turismo, non solo mordi e fuggi ma esteso in termini di tempo.

Il birrovagare può, infatti, diventare protagonista della giornata di un fine settimana o concretizzarsi in un vero e proprio viaggio. Non stupisce comprendere che alcuni operatori turistici organizzano da qualche tempo dei veri e propri tour guidati, che hanno per protagonista assoluta la birra. Le mete definite? Sicuramente i templi della birra quindi la Germania, l’Austria e la Repubblica Ceca, ma anche il Bel Paese sta per dare il benvenuto a questa tipologia di viaggio, soprattutto con l’offerta riservata ai viaggiatori stranieri.

Più colti, più belli e più felici con la birra

Il birrovagare lega il piacere della scoperta con il gusto delle buone birre. Il viaggio è speciale e permette di accrescere non solo il proprio livello di cultura in merito alla birra, ma di scoprire combinazioni, prodotti e ricette dai grande interesse. La cultura della birra si lega, infatti, alla scoperta dei cereali antichi che sono patrimonio dell’Italia e che sono stati recentemente riscoperti per avviare produzioni di birra particolari. I grani antichi si legano ai prodotti aromatici che definiscono la bevanda e che possono appartenere a determinati luoghi del paese. Dai mieli alle erbe aromatiche, dalle spezie fino ai fiori, molti sono gli ingredienti chiave di birre originali, che permettono di capire la biodiversità e di accrescere la conoscenza in merito.

La birra diventa quindi la base e la protagonista di un viaggio che permette di scoprire luoghi alquanto speciali, fino ai contesti urbani che stanno affinando la loro presenza in tutto il paese. A dimostrarlo ci pensano i festival dedicati alla birra che vengono organizzati ogni anno da nord a sud della penisola, dal Birraio dell’Anno a Firenze fino all’Italia Beer Festival di Milano, dal Pils Pride di Como all‘Isola Birra di Cagliari. Se non è birrovagare questo…